Aldo Piombino Scrive……
Il terremoto della Croazia del 29 dicembre 2020
Oltre alle “solite” Grecia e Turchia che nel Mediterraneo e zone adiacenti sono sicuramente le aree sismicamente più attive, quest’anno un posto di vertice lo occupa la Croazia, e non nella sua zona più tradizionalmente prona ai terremoti, la costa adriatica, ma nel suo – in genere meno agitato – settore di NE. Dopo il terremoto di marzo a Zagabria, non era facile imaginare che la sequenza sismica del 28 dicembre a sud della capitale evolvesse in modo così tragico, ma quegli eventi hanno rappresentato davvero il più classico dei foreshocks. Purtroppo il problema dei foreshocks è che li riconosci per tali solo a posteriori e per fortuna è molto raro che un evento sismico nella classe di M 5 preceda un evento molto più forte (quindi non è possibile sgomberare la popolazione tutte le volte che si verifica un sisma del genere). Un altro aspetto interessante è che se non ci sono dubbi sul meccanismo transpressivo (trascorrente con componente compressiva) del 29 dicembre, gli eventi che lo hanno preceduto il 28 dicembre sono interpretati diversamente dalle diverse agenzie, aprendo scenari possibilmente interessanti. Continua a leggere